Peppino Brio
Nato ad Afragola nel marzo del 1939, Brio era figlio di un barbiere che si occupava anche di piccole compravendite immobiliari e aveva una passione: la chitarra. La domenica, quando non lavorava, cantava nelle feste di piazza. Fu lui a decidere che il figlio sarebbe diventato un artista. E così Peppino iniziò a cantare nei locali frequentati dagli americani vicino al porto, come il San Francisco. Non aveva diciott’anni quando gli arrivò un ingaggio per una tournée in Australia: un’occasione da non perdere. Egli stesso raccontava di aver falsificato la data di nascita per farsi maggiorenne, avere un passaporto e partire per l’avventura australiana. Un’avventura che andò bene, anzi, benissimo, tanto che gli procurò un contratto per esibirsi sulle navi da crociera. Quattro mesi sul mare e quattro a terra dove arrotondava cantando nei locali napoletani, il Trocadero e il Lido 21 di proprietà della contessa Piscicelli. Nel ’74 il colpo di fortuna che avrebbe impresso una svolta alla sua carriera. Mentre si esibiva in un locale di Santa Lucia, il Pigalle, venne avvicinato da un uomo che gli propose di realizzare un disco con il suo gruppo, gli Eredi di Pulcinella. Gli sembrò un matto ubriaco e gli disse di no. Quell’uomo era Antonio Prestieri. Con lui realizzò il suo primo disco, dodici belle canzoni napoletane un po’ dimenticate con gli arrangiamenti di Tonino Balsamo, disco ancora oggi ristampato da Ricordi e altre case. Una volta Roberto Murolo lo regalò a Arbore dicendogli: «Peppino ha fatto quello che hai fatto tu, vent’anni prima». Brio, che fino ad allora era stato uno dei tanti cloni di Sergio Bruni, iniziò ad esprimere la sua personalità: «Lucia Catena», «Rosa ’argiento», «Anema nera» i suoi cavalli di battaglia.Ma Il cuore, che da un po’ di tempo perdeva colpi, non ha retto più. Peppino Brio, voce genuina di Napoli, uno dei primi innovatori della canzone, è morto mentre era con la famiglia nella sua casa di Ischitella. Aveva 66 anni
(Fonte https://pulcinella291.forumfree.it/)