Francesco Albanese
Dotato di una voce calda ed espansiva, si trasferì giovanissimo negli Stati Uniti d’America e studiò a Boston, riuscendo a vincere un importante concorso nazionale. Tornato in Italia, incise nel 1937 le canzoni del repertorio napoletano Luna nova e ‘A vucchella, per interpretare, l’anno successivo la colonna sonora del film Napoli che non muore di Amleto Palermi. Successivamente fu protagonista di Canto, ma sottovoce… di Guido Brignone (1946).
Esordì sulla scena lirica il 10 giugno 1940 al Teatro dell’Opera di Roma in Alceste (Evandro), a cui seguì nel 1942 La Cenerentola alla Fenice di Venezia. Da allora si esibì nei principali teatri lirici italiani ed esteri, particolarmente in Germania, Spagna, Portogallo e Sudamerica. Nel 1952 cantò al Maggio Musicale Fiorentino nella ripresa di Armida (con Maria Callas), La traviata e Medea. Si ritirò dalle scene nel 1961 con Lo schiavo di sua moglie di Francesco Provenzale al San Carlo di Napoli.
Si distinse in titoli come Il barbiere di Siviglia, Don Giovanni, Falstaff, La traviata, La bohème, Faust, Louise, Il franco cacciatore. Tra le migliori interpretazioni nella musica leggera si ricordano Voce ‘e notte, Santa Lucia luntana, Marechiare, Piscatore ‘e Pusilleco, Silenzio cantatore, ‘O surdato ‘nnammurato, Santa Lucia, Carcerato, Addio, mia bella Napoli!, Surdate, Na sera ‘e maggio. Sposò in seconde nozze il soprano Onelia Fineschi.
Muore a Roma nel 2005 e riposa al cimitero Flaminio.
(Fonte Wikipedia)